L’onere della Prova nei contratti a rischi determinati in positivo e nei contratti a rischi determinati per esclusioni.
L’onere della prova è regolato dall’articolo 2697 del Codice Civile:
“Chi vuol far valere un diritto in giudizio deve provare i fatti che ne costituiscono il fondamento.
Chi eccepisce l'inefficacia di tali fatti ovvero eccepisce che il diritto si è modificato o estinto deve provare i fatti su cui l'eccezione si fonda.”
Senza alcuna pretesa esaustiva è possibile affermare che la giurisprudenza sia conformemente orientata a ritenere il dettato codicistico si applichi al contratto di assicurazione, non facendo distinzioni tecnico-assicurative tra “rischi nominati” e “all risks”.
Da una prima lettura delle decisioni dei tribunali emerge che l’onere della prova gravi sull’assicurato quando si tratti di un contratto di assicurazione riguardante un “rischio determinato in positivo” e abbiano disposto in genere che l’onere della prova gravi sull’assicuratore nel caso il “rischio” venga “determinato per esclusioni”.
Questo comporta che l’onere della prova del fatto costitutivo il diritto in una assicurazione, definita “All Risks”, gravi sempre sull’assicuratore?
La giurisprudenza in più casi ha svolto considerazioni diverse analizzando i casi concreti, in particolar modo quando i contratti assicurativi “All Risks” tra esclusioni, inclusioni parziali più o meno estese, nuove esclusioni parziali più o meno estese delle inclusioni precedenti, successive limitazioni, andavano a “determinare” il rischio assicurato.
In linea di principio si può condividere il pensiero che l’onere della prova del fatto costitutivo nella polizza All Risks gravi sull’assicuratore, tuttavia non sempre quella che abbiamo innanzi, pur essendo denominata All Risks, potrebbe essere considerata tale, con i conseguenti oneri della prova gravanti sull’assicuratore, dalla giurisprudenza.
Sarebbe interessante una analisi approfondita delle decisioni del Supremo Collegio, in particolare a Sezioni Unite, in merito all’argomento.
L’onere della prova è regolato dall’articolo 2697 del Codice Civile:
“Chi vuol far valere un diritto in giudizio deve provare i fatti che ne costituiscono il fondamento.
Chi eccepisce l'inefficacia di tali fatti ovvero eccepisce che il diritto si è modificato o estinto deve provare i fatti su cui l'eccezione si fonda.”
Senza alcuna pretesa esaustiva è possibile affermare che la giurisprudenza sia conformemente orientata a ritenere il dettato codicistico si applichi al contratto di assicurazione, non facendo distinzioni tecnico-assicurative tra “rischi nominati” e “all risks”.
Da una prima lettura delle decisioni dei tribunali emerge che l’onere della prova gravi sull’assicurato quando si tratti di un contratto di assicurazione riguardante un “rischio determinato in positivo” e abbiano disposto in genere che l’onere della prova gravi sull’assicuratore nel caso il “rischio” venga “determinato per esclusioni”.
Questo comporta che l’onere della prova del fatto costitutivo il diritto in una assicurazione, definita “All Risks”, gravi sempre sull’assicuratore?
La giurisprudenza in più casi ha svolto considerazioni diverse analizzando i casi concreti, in particolar modo quando i contratti assicurativi “All Risks” tra esclusioni, inclusioni parziali più o meno estese, nuove esclusioni parziali più o meno estese delle inclusioni precedenti, successive limitazioni, andavano a “determinare” il rischio assicurato.
In linea di principio si può condividere il pensiero che l’onere della prova del fatto costitutivo nella polizza All Risks gravi sull’assicuratore, tuttavia non sempre quella che abbiamo innanzi, pur essendo denominata All Risks, potrebbe essere considerata tale, con i conseguenti oneri della prova gravanti sull’assicuratore, dalla giurisprudenza.
Sarebbe interessante una analisi approfondita delle decisioni del Supremo Collegio, in particolare a Sezioni Unite, in merito all’argomento.
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